La Svezia conferma la sua forte credibilità a livello internazionale, grazie anche a un tessuto economico e produttivo forte, una grande attenzione all’innovazione tecnologica, un basso tasso di disoccupazione e una elevata partecipazione femminile al mondo del lavoro. Dopo il +2,5% del 2017, il Pil del Paese è cresciuto anche nel 2018, registrando un +2,4%. Focalizzando l’attenzione al settore editoriale, in Svezia ha sede la più importante manifestazione legata al mondo del libro dei Paesi nordici: la Göteborg Book Fair che quest’anno aprirà i battenti il prossimo 26 settembre e che a ogni edizione vede la partecipazione di più di 800 case editrici scandinave e internazionali.
I dati relativi all’andamento del mercato del libro nel 2018, resi noti dall’associazione degli editori svedesi (Svenska Förläggareföreningen) mostrano un aumento delle vendite sia a valore che a copie, pari rispettivamente al +5% e al +3%. Il fatturato derivante dalle vendite degli editori nei principali canali (librerie fisiche, store online, GDO, book club e dirette al pubblico) è infatti passato da 1786,7 milioni di corone nel 2017 a 1.875,5 milioni nel 2018 (circa 184 milioni di euro). Secondo l’analisi dell’associazione svedese, la crescita è dovuta in larga parte alle performance particolarmente positive dei primi titoli in classifica di autori svedesi come Hans Rosling, Lars Kepler e Thomas Erikson.
Dal punto di vista dei risultati dei generi, il 2018 si è contraddistinto per il boom di vendite della saggistica, che hanno registrato un +26,3% a valore rispetto al 2017. Il fatturato è infatti passato da 325,1 milioni di corone a 410,5 milioni. In crescita anche i titoli per bambini e ragazzi (+3,5%), mentre sostanzialmente stabili sono risultate le vendite di narrativa (+0,6%).
Nel 2018 si è confermata la crescita delle vendite dei formati digitali, grazie in particolare alle performance degli audiolibri. Per sottolineare questo successo, basta evidenziare che le vendite di audiolibri di saggistica sono aumentate del 22,9% a valore rispetto al 2017 e quelle degli audiolibri per ragazzi addirittura del 129,8%. Oggi i formati digitali incidono per il 23% delle vendite del mercato del libro.
Ma cosa hanno preferito i lettori svedesi nel 2018? I primi posti delle classifiche dei libri più venduti nel Paese sono dominati da autori locali, come avviene in tutti i Paesi nordici, ma c’è anche un po’ di Italia tra i titoli di maggiore successo dell’anno. Il libro più venduto di narrativa del 2018 è stato Lazarus di Lars Kepler, il settimo capitolo della serie con protagonista l’ispettore di origini finlandesi Joona Linna, della polizia criminale di Stoccolma (pubblicato in Italia da Longanesi), mentre al primo posto della classifica di saggistica troviamo Factfulness il libro postumo dello statistico svedese Hans Rosling, la cui versione italiana è stata pubblicata da Rizzoli con il sottotitolo Dieci ragioni per cui non capiamo il mondo e perché le cose vanno meglio. Tra le motivazioni dell’ottimo risultato della saggistica possiamo ipotizzare la grande popolarità che Rosling, scomparso nel 2017, continua ad avere in Svezia e la presenza al terzo posto di un successo globale come l’autobiografia di Michelle Obama.
Sono tre i titoli di autore italiano presenti nelle classifiche dei best seller in Svezia. Al settimo e all’undicesimo posto della classifica di narrativa troviamo Elena Ferrante con le versioni svedesi del terzo e del quarto volume della serie L’amica geniale (rispettivamente Storia della bambina perduta e Storia di chi fugge e chi resta). E nella classifica dei libri per ragazzi ecco al secondo posto la versione svedese di Storia della buonanotte per bambine ribelli di Francesca Cavallo e Elena Favilli. Sia nel caso di Elena Ferrante che della coppia Cavallo-Favilli siamo davanti a veri e propri casi editoriali, in grado di superare i nostri confini linguistici e geografici per diventare esempi di grande successo internazionale. Prove concrete delle potenzialità del nostro settore editoriale e dell’attenzione che i nostri autori sono in grado di suscitare all’estero. Sarebbe interessante capire se il successo degli autori italiani in Svezia sia in una qualche misura effetto di una maggiore tendenza all’interscambio e alla reciproca conoscenza tra editori italiani e scandinavi.
di Antonio Lolli
Questo è un articolo del Giornale della Libreria