“Quando il Fellowship Program è nato – racconta Paola Seghi, che ne è la responsabile – gli editori indipendenti avevano molta più difficoltà a posizionarsi all’estero, e così i loro libri: portare gli operatori stranieri a Più libri più liberi era il modo più semplice per favorire quest’incontro”. Per tredici anni il Fellowship – realizzato in collaborazione con ICE Agenzia e Regione Lazio – Lazio Innova – è stato parte integrante della fiera, dando corpo alla sua prospettiva più internazionale e offrendo agli editori stranieri che ha ospitato un’ampia panoramica sulle più promettenti tra le medie e piccole case editrici italiane.

Nel frattempo qualcosa è cambiato. In primo luogo nella capacità degli editori – anche di quelli più piccoli – di proporsi sui mercati esteri e di internazionalizzare i loro cataloghi. E poi è cambiata la fiera. È cresciuta, ha ampliato la sua proposta: sia verso il visitatore che in ottica b2b. Qualche settimana fa annunciavamo per l’edizione 2018 l’apertura del Business Centre, oggi tocca al Rights Centre, che mette a sistema e amplia tutto quanto realizzato sul fronte dell’internazionalizzazione in tredici anni di Fellowship Program.

Il Rights Centre sarà operativo mercoledì 5 e giovedì 6 dicembre e occuperà uno spazio di duecento metri quadri all’interno del Roma Convention Center La Nuvola. Uno spazio esclusivamente dedicato agli agenti letterari e agli editori stranieri e – per la prima volta – anche a quelli italiani che espongono a Più libri più liberi, oppure ai loro agenti.

“Fino allo scorso anno abbiamo sempre privilegiato la partecipazione di quegli editori stranieri più interessati a comprare diritti, piuttosto che a venderli. Quest’anno – nonostante il focus resti sui buyer – saremo più aperti anche nei confronti di chi vuole vendere. In totale accoglieremo una trentina di operatori e lo faremo attraverso due modalità di partecipazione: l’Invitation program e un Fellowship program tematico, focalizzato per il 2018 sui libri per bambini e sui fumetti. In questo secondo caso, gli editori partecipanti arriveranno a Roma due giorni prima dell’inizio della fiera per dedicarsi a un giro di scoperta di alcune realtà italiane attive nel segmento. Altra novità importante sarà la possibilità, per gli espositori di Più libri e per i loro agenti, di partecipare non solo – com’è sempre stato – al calendario d’incontri b2b fissato con gli operatori stranieri, ma di avere una postazione all’interno del Rights Centre”.

L’internazionalizzazione, d’altronde, acquisisce un ruolo sempre più importante per la nostra editoria. L’Indagine sull’import export di diritti realizzata abitualmente da Aie – le rilevazioni per l’edizione 2018 partiranno dopo la Fiera di Francoforte, e i primi risultati verranno condivisi proprio durante Più libri più liberi – mostra che la vendita all’estero di diritti di autori italiani continua a essere in crescita: +10,1% rispetto al 2016 e +36,5% rispetto al 2014. Una crescita guidata dai libri per bambini e ragazzi e dalla narrativa. Ma restiamo anche un Paese che acquista (e traduce) molto, spesso prima di altri colleghi stranieri: in media 9-10 mila titoli negli ultimi anni. Con un disavanzo rispetto alla vendita, vale la pena sottolinearlo, che si assottiglia sempre di più.

Maggiori informazioni sul Rights Centre e sulle modalità di partecipazione sono disponibili a questa pagina.


Questo è un articolo della newsletter di Più libri più liberi a cura del Giornale della Libreria, per consultarla clicca qui.