L’Associazione Italiana Editori ha pubblicato oggi un manifesto che raccoglie le proposte di lavoro messe in luce da parte degli editori italiani per la prossima legislatura.
L’editoria libraria italiana, con 3,4 miliardi di fatturato, è la prima industria culturale d’Italia e la quarta in Europa. Il libro contribuisce alla crescita culturale ed economica del Paese, si auspica pertanto un adeguato riguardo per il settore.
Si evidenzia, in primis, la necessità di contrastare l’aumento vertiginoso dei costi della carta, verificatosi nell’ultima metà dell’anno a causa della crisi energetica. Per venire incontro a molte aziende, si chiede la determinazione del credito di imposta per i libri, così come già previsto per giornali e periodici.
Uno sguardo lungimirante guida, inoltre, la proposta di lavorare ad una legge di sistema improntata all’innovazione e internazionalizzazione del settore affinché continui a crescere anche in futuro.
Il terzo punto del manifesto si incentra sulla difesa del diritto d’autore, valorizzandolo in quanto fulcro dell’industria libraria e contrastando la pirateria, che dilaga nel mondo digitale “rubando” ogni anno centinaia di milioni di fatturato all’editoria.
A chiusura del documento, un’ultima questione di vitale importanza: l’incentivo alla lettura e alla fruizione della cultura. Da attuarsi non solo tramite il sostegno economico alle infrastrutture quali biblioteche e librerie, ma anche attraverso strumenti che agevolino l’acquisto di libri e servizi culturali fra i giovani (come 18App) e non solo.
Creare basi solide per il futuro del Paese passa anche attraverso l’attenzione al mondo del libro perché “più libri, più cultura, più Paese” recita il manifesto.