«Tu in me cerchi il riposo, io in te la vita»
Queste parole, scritte da Anna Kuliscioff ad Andrea Costa, hanno ispirato il titolo alla raccolta di lettere scritte dalla pensatrice russa naturalizzata italiana. Io in te cerco la vita. Lettere di una donna innamorata della libertà è la via di accesso privilegiata alla storia e al pensiero della donna che ha segnato il panorama politico e culturale europeo a cavallo tra Ottocento e Novecento.
Anna Kuliscioff ci ha lasciato alcune delle più intense lettere del panorama letterario italiano, che ci consentono di scoprire la vita di una donna, rivoluzionaria e libertaria tanto nella vita privata quanto nelle rivendicazioni politiche, che fu cittadina di un futuro al quale, ancora oggi, dovremmo aspirare come essere umani e magari anche come italiani.
Fra le prime “mediche” in Italia, anarchica, compagna prima di Andrea Costa e poi di Filippo Turati, con il quale fondò il Partito Socialista Italiano, la figura di Anna Kuliscioff – a molti ancora sconosciuta – è un’iniezione di adrenalina e di emancipazione, nel suo attraversare da protagonista tre decenni della vita politica europea.
Nata a Sinferopoli (Crimea) nel 1855, la Kuliscioff, il cui vero nome è Anja Rosenstein, ha vissuto tra la Svizzera e l’Italia. Dopo un’esistenza di impegno civile e lavoro intellettuale che hanno dato un incalcolabile contributo nelle battaglie per i diritti delle donne e dei lavoratori, morì a Milano nel 1925.
Giovedì 8 dicembre la curatrice Elena Vozzi insieme a Luciana Castellina e Alessandra Di Pietro presenterà a Più libri più liberi il libro edito da L’Orma editore, una selezione dell’epistolario della «zarina d’Italia», «dottora dei poveri», «pugno di ferro nel guanto di velluto», «deliziosa bionda che “parlava come un uomo”», «madonna slava», «madrina del socialismo», «nemica della Rivoluzione d’Ottobre» o più semplicemente della «Signora Anna».
«Quello tra le lettere di Anna Kuliscioff è stato un viaggio emozionante alla scoperta di una figura straordinaria – ci racconta Elena Vozzi, curatrice della raccolta – non solo perché estremamente complessa, ma anche perché di esemplare modernità: dalla necessità di indipendenza nelle relazioni di coppia all’impegno politico come pratica quotidiana, dalle battaglie contro le discrepanze salariali tra uomini e donne alle ragioni per cui il femminismo dovrebbe essere nell’interesse di tutta la società, le sue carte sono una fulgida fonte di ispirazione per chi, ancora oggi, si trova a combattere contro l’indifferenza, il qualunquismo e le discriminazioni di qualsiasi sorta».
Vi aspettiamo a Più libri più liberi l’8 dicembre.