Una fiera non dura solo per i giorni della manifestazione. Una fiera è un appuntamento che ci si dà per il prossimo anno. È la promessa di un incontro successivo. La promessa di costruire e alimentare una rete di relazioni che cresce nel tempo. Le fiere sono un momento d’incontro fra tante domande e altrettante offerte. Domande e offerte di prodotti e consumi culturali, domande e offerte b2b: tra le aziende, gli agenti, gli attori della filiera del libro. Domande e offerte di formazione, scambio di visioni e aggiornamento professionale.
Il loro successo non si misura solamente in funzione della loro capacità di raggiungere un numero elevato di persone o di generare un importante scambio di contatti utili. Oggi il successo di una fiera è legato anche alla sua capacità di creare un brand – e un’esperienza – che resti nel cuore e nella memoria dei suoi visitatori: del pubblico «generico», ma anche di quello degli espositori e del pubblico professionale.
Lo spostamento di Più libri più liberi nel Roma Convention Center La Nuvola obbliga a ripensare al modo in cui immaginare una «fiera» che diventa «evento»: per il pubblico, per gli editori, per il variegato mondo professionale. Obbliga a ripensare ai suoi strumenti di comunicazione e di relazione, la sua immagine, il suo storytelling.
Questa newsletter mensile di Più libri più liberi a cura del Giornale della libreria – che, com’è successo gli anni scorsi, diverrà poi settimanale a ottobre, nell’imminenza dell’edizione 2018 – vuole essere uno strumento per mantenere viva questa relazione attraverso un progetto editoriale semplice e chiaro: vuole essere una vetrina della piccola e media editoria italiana (con incursioni anche in realtà straniere) e dei servizi dedicati al comparto. E vuole raccogliere e completarsi anche dei suggerimenti e delle suggestioni di chi la riceverà, esplorando e tracciando le linee di un percorso da fare assieme.
Questo è un articolo della newsletter di Più libri più liberi a cura del Giornale della Libreria, per consultarla clicca qui.