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Perché partecipare a Più libri? Parla Quodlibet, tra saggistica e narrativa

17 novembre 2016

«Qualsivoglia, letteralmente ciò che piace»: questo il significato di Quodlibet, locuzione latina che dà il nome alla casa editrice di Macerata, attiva da più di due decenni e ormai realtà affermata nel panorama editoriale. Un editore sempre attivo, dal catalogo in perenne crescita, il cui rapporto con Più Libri è nato 15 anni fa, in concomitanza con la fiera stessa: ce ne parla Manuel Orazi, ufficio stampa della casa editrice.

Quando e come nasce la vostra casa editrice? Come si struttura il vostro catalogo e che caratteristiche ha?

Quodilibet nasce nel 1993 da un gruppo di allievi di Giorgio Agamben, che all’epoca insegnava a Macerata; ci siamo subito indirizzati principalmente verso la saggistica, ma non è mancato anche qualche titolo di narrativa. D’altronde il nostro logo, la sagoma scura, è di Robert Walser, autore di cui abbiamo pubblicato alcuni titoli. Essendo attivi ormai da più di vent’anni la linea editoriale, ovviamente, si è evoluta e nel corso del tempo si è molto articolata, andando a comprendere con più decisione la narrativa (con la collana Compagnia Extra in particolare), i libri di architettura (nella collana Abitare, rinominata in seguito Habitat) e poi tante collane accademiche, insieme a quelle ormai storiche di saggistica. Si può dire, quindi, che la casa editrice sia cresciuta insieme alle sue collane.

Come e quando nasce il vostro rapporto con Più Libri? Cosa offre la fiera a una casa editrice come la vostra?

Partecipiamo alla fiera sin dalla sua prima edizione e senza alcun dubbio per noi Più Libri è la fiera che funziona meglio a livello di fatturato, e non solo. Sicuramente meglio di delle fiere più grandi e dispersive. Perché a Roma il pubblico è interessato principalmente ai libri, e non alle celebrità; sanno che se vogliono vedere il cantante o l’attore ci sono altre occasioni, più adatte, mentre in fiera vengono per i libri, gli autori, gli editori. Non che non ci sia spazio anche per cantanti, attori o altre celebrità che hanno scritto e pubblicato dei libri; ma possono esibirsi o partecipare agli incontri in zone diverse da quelle dove espongono gli editori, al piano superiore o nella zona dedicata alle trasmissioni radiofoniche, e questo aiuta a mantenere il giusto ambiente per il resto della fiera.
Il Palazzo dei Congressi, poi, è un luogo bellissimo, un capolavoro dell’architettura del ‘900, in cui non c’è posizione dominante, così l’editore (che abbia lo stand in un angolo o in centro) avrà modo di richiamare l’attenzione delle persone che girano per la fiera. Inoltre, come dicevo, il fatto che le presentazioni siano al piano di sopra permette a chi vuole esplorare con calma gli stand di farlo, passeggiando in pace tra i padiglioni.

Oltre allo stand, farete qualche presentazione in fiera? Pensate a una strategia comunicativa/espositiva particolare da attuare?

Per riuscire a mostrare il nostro catalogo, che è molto ampio, abbiamo deciso di stare in uno stand grande che riempiremo anche con una nostra libreria. La necessità di uno spazio espositivo esteso nasce anche dal fatto che le nostre collane si sviluppano in molti formati diversi, e questo fa nascere una serie di imposizioni «ergonomiche» per riuscire a presentare tutto al meglio. Fortunatamente, avendo ora una piccola redazione distaccata a Roma, la composizione dello stand sarà più semplice.

Per quanto riguarda le presentazioni, ne abbiamo due in calendario: una dedicata a Absolutely nothing di Giorgio Vasta, con le foto di Ramak Fazel, e una sulle Lettere agli editori di Louis-Ferdinand Céline.

Quali sono le ragioni per cui qualcuno dovrebbe frequentare Più libri?

Perché qui si trovano i libri che non si trovano in libreria: i titoli più interessanti e più particolari, che spesso sfuggono nelle grandi librerie. Quei libri che gli appassionati devono per forza di cose, altrimenti, cercare su internet. Ad esempio, l’appassionato di architettura che vuole uno dei nostri libri dedicati ai carteggi di un architetto in particolare o un libro di design, è difficile che ci trovi in una libreria generalista; forse avrà più fortuna in una libreria specializzata, come la Hoepli che a Milano dedica un intero piano a design e architettura; ma non c’è alcun dubbio che trovi quello che cerca a Più Libri Più Liberi.

Camilla Pelizzoli


Questo è un articolo della newsletter di Più libri più liberi a cura del Giornale della Libreria, per consultarla clicca qui.

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