Dalla sua prima edizione del 2002, Più libri più liberi ha raggiunto anno dopo anno una sempre maggiore popolarità e una riconosciuta autorevolezza, elementi che l’hanno portata ad affermarsi come fondamentale luogo di scambio e di interazione tra i diversi attori della filiera editoriale. I protagonisti indiscussi della manifestazione sono loro, gli editori, con la ricchezza dei cataloghi e delle ultime novità pubblicate. Per questo motivo iniziamo oggi una serie di interviste ad alcuni editori che hanno contribuito, con il loro impegno e la loro presenza, allo sviluppo della fiera romana. Altri articoli saranno pubblicati nelle prossime settimane e ci accompagneranno fino al termine della kermesse che, ricordiamo, avrà luogo dal 7 all’11 dicembre al Palazzo dei Congressi di Roma.

Partiamo da uovonero, casa editrice attiva dal 2010 nella realizzazione di libri adatti a tutti i bambini, in particolare quelli con difficoltà di lettura e disturbi dell’apprendimento.
«Sono tre le collane con cui intendiamo offrire libri per agevolare l’accesso alla lettura autonoma da parte di bambini che presentano difficoltà di vario genere – afferma Sante Bandirali, direttore editoriale di uovonero –. La più caratteristica è la collana pesci parlanti, costituita da albi illustrati con le pagine di cartone, che presentano la particolare sagomatura sfogliafacile®. I titoli della collana sono fiabe tradizionali, in cui il testo semplificato è presente in forma alfabetica e in simboli pittografici della collezione PCS (Picture Communication Symbols), che rinforzano la comprensione e facilitano la lettura anche per chi non ne possiede ancora i requisiti. Il successo di questa collana ha generato numerose richieste di nuovi titoli, ma al tempo stesso la richiesta di offrire albi illustrati di successo già presenti sul mercato in una nuova versione accessibile. È nata  così la nuovissima collana I libri di Camilla (acronimo di Collana di Albi Modificati Inclusivi per Letture Liberamente Accessibili), realizzata in collaborazione con altri otto editori (oltre a uovonero partecipano al progetto Babalibri, Bohem Press, Coccole Books, Giralangolo, Kalandraka, Sinnos, Lo Stampatello, Topipittori) e con Auxilia. In questo caso il testo degli albi verrà corredato da simboli della collezione WLS (Widgit Literacy Symbols) che, oltre a essere più flessibili e completi, si arricchiranno di nuovi simboli realizzati appositamente e destinati poi a entrare stabilmente nel set ufficiale. Il primo titolo, uscito in libreria il 13 ottobre, è Che rabbia! di Mireille d’Allancé (Babalibri), seguito da Le parole di Bianca sono farfalle, di Chiara Lorenzoni e Sophie Fatus (Giralangolo) e i due titoli saranno presentati venerdì 9 dicembre alle 15 alla fiera Più libri più liberi».

A proposito di Più libri più liberi, a quante edizioni ha partecipato? Quali sono i punti di forza di questa fiera?

Abbiamo partecipato a cinque edizioni consecutive, a partire dal 2011. Al nostro primo stand avevamo solo otto titoli e un anno di vita, e ci sembrava un miracolo il solo fatto di essere presenti. Ma ci siamo subito resi conto che la vera forza di questa fiera è il fatto di valorizzare tutti gli espositori nello stesso modo, con un’attenzione reale alla bibliodiversità e senza discriminazioni.
La struttura fisica della fiera riproduce bene le ragioni della sua forza: quasi tutti gli stand hanno la stessa dimensione e nessuno è grande più del doppio degli altri. È un bel modo per suggerire che tutta la piccola e media editoria merita la stessa attenzione, che l’importante è quello che è esposto nello stand e non l’architettura o il layout e che guardando all’interno il visitatore può scoprire un’infinità di modi diversi di fare editoria, ovvero quella ricchezza chiamata bibliodiversità che in alcune librerie di catena e in altre fiere passa purtroppo in secondo piano.

Quali indicazioni darebbe a un editore per consigliargli di partecipare a Più libri?

Più libri è una fiera che consente a tutti gli editori di avere la giusta visibilità e cade in un momento particolarmente favorevole dal punto di vista commerciale: in prossimità del Natale ma lontano da altri eventi fieristici legati al libro. Le vendite che hanno luogo durante la fiera sono sicuramente interessanti, ma l’aspetto che vorrei sottolineare è quello legato alla possibilità di creare una rete di relazioni in grado di continuare anche dopo la fiera, facendo così nascere rapporti commerciali e umani duraturi nel tempo.

E a un potenziale visitatore?

Credo che molti visitatori non sappiano che le persone che trovano agli stand a raccontare i libri e a venderli siano spesso le stesse persone che quei libri li hanno voluti, progettati con gli autori e pubblicati. PLPL è un’ottima occasione per il visitatore per conoscere in maniera diretta l’opinione degli editori, per scoprirne di nuovi, per ritrovare quelli che già si conoscono, con una prospettiva diversa da quella che offre una visita in libreria. E poi c’è la programmazione degli eventi, da tenere d’occhio per i molti interessanti spunti che è in grado di offrire.

Quali sono i vostri progetti editoriali futuri?

Può sembrare uno slogan banale, ma per uovonero due parole chiave sono continuità e innovazione. La linea editoriale di uovonero proseguirà con coerenza a dedicarsi da un lato ai libri inclusivi ad accesso agevolato e ad alta leggibilità, e dall’altro alla diffusione di una cultura della neurodiversità per mezzo di narrativa, albi illustrati e saggi. Ma avendo scelto di escludere qualsiasi forma di pubblicazione digitale dal nostro catalogo, riuscire a innovare nel libro cartaceo resta per noi una sfida importante, direi anzi necessaria, sempre a condizione che si tratti di innovazioni finalizzate a ciò che vogliamo dire e non fini a se stesse. Qualcosa è già in cantiere e altre cose sono solo in progetto, ma invito i lettori a seguire uovonero per scoprirle presto.


Questo è un articolo della newsletter di Più libri più liberi a cura del Giornale della Libreria, per consultarla clicca qui.