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Perché partecipare a #piulibri16? La parola a Cliquot, alla riscoperta del fantastico

27 ottobre 2016

Nella nostra esplorazione degli editori che parteciperanno all’edizione di Più libri più liberi in arrivo ci stiamo dedicando tanto a decani della fiera, che la frequentano da quando è stata inaugurata, quanto a nuove realtà che si affacciano per la prima volta quest’anno nel Palazzo dei congressi. Oggi ci dedichiamo a una casa editrice che fa parte di quest’ultimo gruppo: Cliquot, infatti, “ha iniziato le pubblicazioni nel 2015 e fino al febbraio di quest’anno ha proposto dieci titoli nel solo formato ebook“, ci racconta Federico Cenci, uno dei tre fondatori. “Poi ha intrapreso la strada del cartaceo: in primavera sono usciti i primi due volumi stampati e Più libri più liberi di dicembre sarà l’occasione per presentare i prossimi due”.

Quali sono state le idee alla base dell’apertura di Cliquot? Come definireste il vostro catalogo e la vostra linea editoriale?

Il progetto editoriale è nato in seguito alla partecipazione di alcuni di noi – tutti professionisti provenienti da collaborazioni a vario titolo con diverse case editrici anche importanti – al Corso principe per redattori editoriali organizzato da Oblique Studio di Roma.

L’idea alla base del progetto, andando alla sostanza, è partita da un’unica constatazione condivisa da tutti: e cioè che la storia della letteratura si sia dimenticata, più spesso di quanto potremmo essere portati a credere, di opere che non solo andrebbero ricordate, ma anche lette e studiate. La linea editoriale è dunque animata da questo intento di riscoperta e rivalutazione, mettendo in discussione la scala di valori dell’editoria del secolo scorso.

Una delle caratteristiche che ci contraddistinguono è l’attenzione nei confronti della narrativa popolare. Si tratta in primo luogo di un’operazione culturale: in Italia – a differenza di tutti i paesi con una lunga tradizione nella narrativa di genere – la distinzione spesso aprioristica fra letteratura alta e bassa ha portato all’oblio fior fior di opere e autori. Di molti scrittori che vorremmo riscoprire non si conoscono neppure le informazioni biografiche di base come la data di nascita o di morte.

Perché avete deciso di partecipare a Più libri più liberi? Quali sono i vantaggi e le opportunità (anche per fare rete professionale) che una fiera come PLPL può portare a un editore “giovane” come Cliquot?

Abbiamo deciso di partecipare a PLPL prima di tutto per esserci. Gli editori in Italia sono tantissimi, e fra questi sono un numero molto alto quelli che (come noi!) fanno un’editoria di qualità, interessante, diversa. Se non ci si mette in mostra in qualche modo, se non si fa toccare con mano alle persone il frutto del nostro lavoro, il rischio è quello di scomparire, sommersi dalle decine di nuove proposte editoriali che vengono pubblicate ogni giorno. Infatti il vantaggio principale di esserci, in una fiera come PLPL, è quello di poter incontrare le persone e parlare con loro. Sia che si tratti di un lettore che già ci conosce o di qualcuno di passaggio che si ferma attratto da una nostra copertina, instaurare un rapporto che va al di là del semplice scambio fra venditore e acquirente è quello che ci preme.

Per quanto riguarda la rete professionale, abbiamo partecipato finora a tre o quattro fiere, e ogni volta dagli incontri con i professionisti si sono generate ottime opportunità di collaborazione. La cosa divertente è che mai una di queste era stata prevista in anticipo. Conosci persone, parli con loro e d’improvviso ti si aprono nuovi punti di vista e possibilità.

Cosa presenterete a PLPL? Quali sono i vostri progetti futuri?

I libri che porteremo a PLPL sono di fatto il nuovo punto di partenza dei nostri progetti futuri. La nostra collana Generi, dedicata al recupero di narrativa italiana di fantascienza, fantasy, orrore e giallo, dopo sette uscite festeggia il passaggio al cartaceo con un’edizione straordinaria: abbiamo raccolto per la prima volta in un unico volume i rari racconti protofantascientifici di Emilio Salgari, che farà da apripista alla pubblicazione di altri autori italiani attivi fra gli anni Venti e gli anni Settanta, bravissimi ma pressoché dimenticati.
E l’edizione è anche straordinaria per la confezione, perché verrà realizzata in due versioni: un’edizione normale in brossura a prezzo di tascabile, e una superlussuosa a tiratura limitata e numerata per collezionisti, con una rosa di illustrazioni realizzate appositamente dal nostro illustratore Riccardo Fabiani. Abbiamo affidato la realizzazione grafica del volume al maestro Maurizio Ceccato.

Il secondo libro che porteremo a Roma è il primo numero di una nuova, particolare collana. Ci dedicheremo infatti alla riscoperta di classici dimenticati nel campo… degli scacchi. Abbiamo unito la nostra passione per il re dei giochi a quella per l’editoria e il risultato è una collana di piccoli libri scritti da grandi campioni, con una veste tipografica molto curata: ci auguriamo che incuriosiscano anche chi conosce poco il mondo delle sessantaquattro caselle.
Per il 2017 proseguiremo con queste collane, e daremo alle stampe anche altri titoli delle altre due collane del nostro catalogo: la collana Biblioteca dedicata ai classici stranieri in nuove traduzioni e la collana Segni dedicata al fumetto e all’illustrazione.


Questo è un articolo della newsletter di Più libri più liberi a cura del Giornale della Libreria, per consultarla clicca qui.

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