«NubeOcho è nata a Madrid 6 anni fa» racconta Luis Amavisca. «È stata fondata de tre soci, tra cui Miryam Aguirre ed io che abbiamo uno stretto rapporto con l’Italia per averci vissuto un bel po’. Letteralmente vuol dire “nuvola otto”, un nome un po’ dadà che fa ironicamente riferimento all’inglese: quando un americano dice “I’m in cloud nine” vuole dire che è in estasi, che tocca il cielo con un dito. Ecco, noi siamo appena un passo indietro, cerchiamo di arrivare a toccare il cielo». Unica casa editrice spagnola con uno stand a Più libri 2017, oggi NubeOcho è protagonista del nostro giro d’interviste agli espositori della fiera nazionale della piccola e media editoria. Un appuntamento che ci accompagnerà fino al 6 dicembre (e oltre) quando, nella nuova cornice del Roma Convention Center La Nuvola, la manifestazione riaprirà i battenti.

Insomma, le nuvole vi piacciono. Per questo avete deciso di partecipare a Più libri, proprio quest’anno?

Da anni NubeOcho partecipa alla Bologna Children’s Book Fair, ma anche alla Feria Internacional del Libro di Guadalajara (Messico), alla BEA BookExpo America (Stati Uniti), alla LIBER e alla Feria del Libro che si svolgono entrambe a Madrid. Quest’anno abbiamo partecipato per la prima volta al Pisa Book Festival e non vediamo l’ora di approdare nella Nuvola. Più Libri è una fiera di riferimento, una delle più importanti in Italia. Adesso che pubblichiamo e distribuiamo titoli in italiano, non potevamo non esserci!

Da Nuvola Otto quale siamo, non possiamo che avere grandi aspettative per questa fiera che proprio quest’anno si sposta nella Nuvola! Porteremo tutti i titoli in italiano pubblicati fino a ora, ma anche una piccola selezione di titoli in inglese e in spagnolo.

Sabato 9 dicembre abbiamo invitato l’illustratore Marco Somà, che dall’ora di pranzo in poi firmerà le copie del suo libro I sette letti di Ghiro, che abbiamo appena pubblicato. Non vediamo l’ora di conoscere il pubblico italiano; insieme a Giulia Di Filippo, la rappresentante di NubeOcho in Italia, vi aspettiamo allo stand C-03!

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Perché il vostro catalogo parla più lingue, tre per essere precisi: lo spagnolo, l’inglese e l’italiano. E dal punto di vista tematico?

I nostri libri si rivolgono per lo più ai bambini e parlano di uguaglianza, di diversità, di impegno sociale, di empatia, di rifugiati… Ma diamo anche molta importanza all’educazione emozionale, a quel tipo di libri, cioè, che ci aiutano a scoprire noi stessi e gli altri, attraverso l’umorismo, la poesia, la tenerezza e immagini di alta qualità realizzate da illustratori internazionali.

In spagnolo abbiamo pubblicato una novantina di titoli, in inglese una trentina e in italiano la prossima primavera supereremo i 20. Oltre che in Spagna, i nostri titoli in lingua spagnola arrivano anche in Messico, Argentina, Cile e Perù, mentre quelli in inglese, che abbiamo cominciato a pubblicare due anni fa, sono presenti sugli scaffali delle librerie degli Stati Uniti, del Regno Unito e del Canada. In Italia, l’ultima ad arrivare e non per mancanza di voglia ma per mancanza di tempo, i primi titoli sono usciti a maggio 2017 e al momento ne abbiamo 15 in libreria.

L’inglese e l’italiano sono stati tanto una sfida quanto una necessità: per noi è molto importante riuscire a far arrivare un libro in molti posti, perché ciò vuol dire che le nostre storie, quelle dei nostri autori e dei nostri illustratori, riescono a raggiungere molti lettori lontani. È per questo che abbiamo deciso di parlare tre lingue.

Durante questi anni, poi, abbiamo pubblicato anche libri nelle lingue co-ufficiali della penisola iberica, come il catalano e il basco, e alcuni titoli sono stati venduti, tradotti e pubblicati in Olanda, Belgio, Cina, Corea, Giappone, Slovenia, Germania, Francia…

Ognuno dei nostri libri non viene solo tradotto, ma adattato alla lingua e al suo mercato; l’adattamento e il lavoro linguistico sono molto importanti. Ci sono albi illustrati che corrispondono a una realtà concreta e fuori da un determinato paese perdono di significato. Tuttavia, cerchiamo sempre di pubblicare libri che possano raggiungere più culture. Per esempio, è curioso e gratificante che tra la cultura italiana e quella spagnola ci siano così tante somiglianze.

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Osservando i vostri libri si coglie una grande attenzione all’illustrazione, all’immagine. Quali sono gli altri punti forti – e caratteristici – della vostra offerta editoriale?

Proprio così, per noi è importantissima la linea visuale. Miryam ed io siamo storici dell’arte e abbiamo lavorato per anni nel mondo dell’arte contemporanea, per questo le illustrazioni sono la parte che più ci sta a cuore. Abbiamo lavorato e continuiamo a lavorare con i migliori illustratori spagnoli, ma anche con grandi figure internazionali dalla Germania, dal Regno Unito, dalla Francia, dall’Italia e dal Belgio e, visto il nostro arrivo in Italia, stiamo cercando di ampliare la collaborazione con gli illustratori italiani.

Ciò che caratterizza il nostro catalogo, tuttavia, sono soprattutto l’impegno sociale e l’educazione. Le nostre collane più significative sono tre. Comincio parlandovi di Égalité, in cui rientrano i libri sull’uguaglianza di genere, sull’importanza della diversità, sull’empatia e i rifugiati o sul bullismo. Poi c’è Siamo8, la collana dedicata alle emozioni, che, a volte, i più piccoli hanno qualche difficoltà a capire e a gestire. Emozioni ed educazione emozionale, quindi, per imparare a riconoscere la gelosia, ad apprezzare le proprie qualità o a superare le proprie paure. Last but not least, la collana Nubeclassici: storie classiche (tanto nell’illustrazione quanto nel formato) riviste in chiave contemporanea.

L’autore: Alessandra Rotondo


Questo è un articolo della newsletter di Più libri più liberi a cura del Giornale della Libreria, per consultarla clicca qui.