A Più libri più liberi partecipano ogni anno case editrici attive in tutti i settori, dalla narrativa alla saggistica, dagli illustrati ai libri per bambini e ragazzi. Ed è proprio questo uno dei punti di forza della fiera romana: dare visibilità alla ricchezza dei cataloghi e delle produzioni dei piccoli e medi editori italiani. Di questo patrimonio fa parte a pieno titolo anche l’editoria d’arte, grazie all’alta qualità dei titoli pubblicati. Tra le case editrici attive nel settore, De Luca Editori è una delle più antiche e conosciute. Nata negli anni Trenta ha partecipato per la prima volta a Più libri nel 2003, quando la fiera era alla sua seconda edizione.

«La nostra casa editrice realizza pubblicazioni legate al mondo dell’arte – spiega Luigi De Luca, amministratore delegato della casa editrice De Luca – dall’archeologia, all’arte antica, dall’arte moderna a quella contemporanea, comprese le arti applicate e quelle minori. Realizziamo pubblicazioni di architettura e di storia dell’architettura e talvolta pubblichiamo anche altre tipologie di titoli come romanzi, biografie, poesie e testi di cultura generale o popolare».

Quali sono le direzioni che prenderete per i prossimi mesi, dal punto di vista editoriale e di scelta dei titoli?

Le nostre collane editoriali nei prossimi mesi si arricchiranno di importanti nuove uscite. Il 2017 vedrà infatti la pubblicazione del catalogo generale del pittore Antonio Mancini, del secondo volume enciclopedico degli archivi del futurismo, di nuove edizioni della collana dedicata alle opere dell’architetto, pittore e antiquario Pirro Ligorio, di ulteriori uscite della collana sui santuari cristiani e dell’Atlante del Barocco in Italia, oltre che di importanti monografie. In questi giorni è andato on line il nuovo sito della casa editrice (www.delucaeditori.com) che rafforzerà la nostra presenza commerciale con tutte le potenzialità dell’e-commerce. Questo è il primo passo per poi potenziare l’offerta e proporre una nuova ipotesi di consultazione digitale delle nostre pubblicazioni che stiamo sviluppando e che allo stato attuale è ancora prematuro spiegare. In questo momento infatti bisogna fare fronte alla crisi sempre maggiore del mercato librario e delle librerie provando a percorrere nuove strade e a promuovere il proprio prodotto per reperire maggiori risorse. Le vendite on line stanno diventando quasi il 30-35% delle vendite librerie e stanno aumentando le vendite dirette a scapito delle librerie.

Com’è nato il vostro rapporto con la fiera? Quali indicazioni darebbe a un editore per consigliargli di partecipare a Più libri?

Abbiamo aderito alla seconda edizione di Più libri e poi abbiamo sempre confermato la nostra presenza. Il nostro rapporto è nato in modo casuale ed è poi diventato un appuntamento fisso per incontrare sia i nostri autori sia il mondo dei lettori che gravitano intorno alla casa editrice. E questo nonostante Più libri sia una fiera generalista e quindi non proprio calibrata per il nostro target di pubblico. Non mi permetto di dare consigli ai miei colleghi, in quanto ogni editore sceglie di partecipare o meno in base al proprio catalogo e alle proposte che può mettere in campo ma, sicuramente, la presenza in fiera consente di avere un contatto diretto sia con i lettori che con gli addetti ai lavori. Le fiere infatti non portano automaticamente un vantaggio economico, anzi spesso rappresentano un onere, ma sono il luogo più adatto in cui presentare e far conoscere il proprio prodotto.
Concludo con una suggerimento personale: perché non abolire il biglietto di ingresso nelle giornate festive? Spesso infatti è un elemento dissuasore di partecipazione alla fiera…

Antonio Lolli


Questo è un articolo della newsletter di Più libri più liberi a cura del Giornale della Libreria, per consultarla clicca qui.