Con l’edizione 2018, saranno quattordici anni che il Fellowship Program – grazie anche all’intervento di ICE-Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane e della Regione Lazio per il tramite di Lazio Innova – costituisce parte integrante di Più libri più liberi, interpretando il profilo più internazionale della fiera, quello più aperto al contatto con l’editoria globale e interessato a entrare in comunicazione con i suoi attori.
Per il terzo anno lo farà con il sostegno di ALDUS, la rete europea delle fiere del libro coordinata da AIE di cui Più libri è parte, che proietta il Fellowship – e la manifestazione tutta – in una sempre più accentuata dimensione europea e internazionale, capace di stimolare e attivare sinergie tra soggetti e Paesi diversi. E tra diverse realtà fieristiche.
La partecipazione al Fellowship, tradizionalmente aperta a editori stranieri e agenti letterari interessati a esplorare la piccola e media editoria del nostro Paese, ha da sempre l’obiettivo di stabilire contatti tra questi ultimi e gli editori italiani, per proporne opere e autori fuori dai confini nazionali. Assecondando una tendenza alla valorizzazione del Made in Italy (anche letterario) che sta riverberando effetti positivi sul nostro settore, soprattutto – ma non solo – riguardo alla narrativa.
Nel 2017 al Fellowship Program hanno partecipato 22 operatori stranieri – 20 aziende europee, una casa editrice turca e una indonesiana – e 45 italiani, che si sono incontrati in più di 350 appuntamenti vis-à-vis. Numeri in crescita rispetto alle edizioni passate, anche a quella 2016, quando i 15 operatori stranieri avevano incontrato le 40 realtà italiane in quasi 200 appuntamenti. E crescente è stato anche l’interesse dimostrato dai partecipanti stranieri, che hanno sottolineato come il Fellowship sia uno strumento fondamentale per conoscere i cataloghi e instaurare rapporti con le case editrici indipendenti italiane. Rapporti che spesso, anche a distanza di anni, sfociano nella pubblicazione di un libro.
Per quest’anno, Più libri più liberi ha sviluppato un percorso orientato all’internazionalizzazione della piccola e media editoria più completo e articolato del consueto programma di scambio di diritti, di cui il Rights Centre, operante nei giorni 5 e 6 dicembre, raccoglie e potenzia l’eredità. Allestito in forma completamente rinnovata nel cuore de La Nuvola, al piano N5, ospiterà una trentina di operatori stranieri provenienti da 21 Paesi: Canada, Cina, Colombia, Repubblica Ceca, Egitto, Francia, Germania, Indonesia, Giappone, Lituania, Messico, Norvegia, Portogallo, Romania, Russia, Spagna, Svezia, Turchia, Ucraina, Regno Unito, Usa.
Il 3 e 4 dicembre, inoltre, un gruppo di sette operatori stranieri sarà coinvolto in un programma di visite a case editrici e librerie per un focus sui libri per bambini e i comics, che vedrà la collaborazione – visto l’argomento – della Bologna Children’s Book Fair. Nelle prossime edizioni di Più libri, altri segmenti editoriali verranno esplorati e altre partnership potranno essere attivate, in una logica di collaborazione e interscambio.
Lo sguardo sempre più internazionale che Più libri e la piccola e media editoria vanno assumendo in questi anni è confermato anche dal programma di convegnistica professionale della fiera, che si aprirà con un momento di confronto tra editori ed editorie europee su tematiche e sfide trasversali e comuni. Né mancherà un’occasione di riflessione – dati alla mano: sarà anche l’occasione per presentare i primi risultati dell’indagine sulla compravendita con l’estero dei diritti di edizione tradizionalmente realizzata da AIE – su come mai l’editoria italiana piaccia sempre di più oltre i nostri confini.
Informazioni più puntuali sui singoli incontri verranno comunicate con i prossimi numeri della newsletter dedicata al pubblico professionale di Più libri più liberi.
di Alessandra Rotondo
Questo è un articolo della newsletter di Più libri più liberi a cura del Giornale della Libreria, per consultarla clicca qui.