L’esistenza di una convegnistica dedicata al pubblico professionale ha connotato dall’inizio Più libri più liberi, accentuandone la funzione di «acceleratore» per le competenze del nostro settore, di spazio di confronto e dialogo all’interno del quale acquisire informazioni, evidenziare criticità, definire strategie comuni d’azione. «Con il passaggio a La Nuvola, ormai due edizioni fa, il “cuore professionale” di Più libri è diventato via via più evidente e centrale: tra format d’incontro e confronto, Business Centre e Right Centre» racconta Diego Guida, presidente del Gruppo dei Piccoli editori di AIE.

Realizzato in collaborazione con Aldus, il network europeo delle fiere del libro di cui la manifestazione romana è partner, il programma professionale di Più libri si configura come una vera e propria attività di formazione e informazione per il settore della piccola e media editoria italiana, che dalla scorsa edizione è stata declinata più organicamente attorno a un nucleo tematico.

«Il 2018 ha rappresento l’inizio – e un banco di prova – del metodo di lavoro sperimentato nei mesi precedenti la fiera. Un metodo che è partito dall’approfondimento delle istanze della piccola e media editoria; è passato per il confronto, necessario, con decine di operatori della filiera editoriale (distributori, buyers di catena, reti di promozione, librai indipendenti); ed è arrivato alla definizione di un piano di lavoro avviato proprio a Roma, e portato avanti con costanza nel corso dell’anno successivo. Basti pensare alla concezione e alla redazione del documento programmatico di filiera Professione Editore, presentato in occasione del Salone internazionale del libro di Torino come strumento operativo di confronto. E approfondito, sempre a Torino, in tre nuovi incontri – a cura di AIE, Più libri più liberi in collaborazione con Aldus – basati su altrettante proposte operative su temi centrali per il settore: promozione, distribuzione e librerie».

Un progetto che da Più libri parte e a Più libri approda, un anno dopo, per un bilancio e soprattutto per definire i prossimi passi. E se nel 2018 i temi che sono emersi con particolare forza sono stati quelli delle politiche d’acquisto delle catene editoriali e del loro rapporto con i piccoli editori; della promozione; della visibilità del titolo tanto nei canali di vendita quanto nei canali di comunicazione (dagli inserti domenicali dei quotidiani ai social network, per intenderci); quest’anno – precisa Guida – «non possiamo che riprendere le fila del discorso e continuare a valorizzare gli obiettivi delle imprese editoriali, alla ricerca del modo migliore per coniugare il lavoro di scouting, studio e cesello con l’attività di commercializzazione dei prodotti editoriali. Un libro, d’altronde, rappresenta di per sé un unicum: ci troviamo a “vendere” un valore intellettuale, un bene indispensabile e necessario per la crescita socioculturale dell’intero Paese».

«Già dalle ultime due edizioni della fiera il Gruppo dei Piccoli editori di AIE ha voluto dare al programma professionale un taglio settoriale molto marcato. Gli incontri con i player di filiera hanno portato non solo a un confronto prezioso tra tutti noi editori ma, soprattutto, a raggiungere una consapevolezza comune sulle difficoltà del mercato. Le problematiche logistico-strutturali a cui si va incontro quando si lancia un nuovo titolo, un nuovo autore, una nuova collana editoriale saranno oggetto dell’impegno anche di questa diciottesima edizione. D’altronde, i risultati del lavoro svolto fino a oggi ci mostrano che siamo sulla buona strada: uno dei compiti di AIE è proprio quello di contribuire alla formazione degli editori e alla loro conoscenza del marcato. La sfida del Gruppo dei Piccoli, conseguentemente, è quella di convogliare questa maggiore conoscenza verso risultati apprezzabili».

Se la strada è quella dell’operatività pratica e concreta, possiamo anticipare che nuovi strumenti verranno approntati e disposti dall’Associazione, al servizio di esigenze altrettanto pratiche e concrete. E proprio a Più libri ci sarà occasione per scoprirli assieme. Senza dimenticare un altro imprescindibile asse di sviluppo, tanto della fiera quanto della piccola e media editoria: quello dell’apertura verso l’Europa, sia in ottica di confronto che come strumento per guadagnare «respiro» commerciale. E in questo senso la partnership con Aldus acquisisce più che mai consistenza.

Le attese per la fiera che verrà sono dunque le migliori. «Mi aspetto ciò che si aspetta ogni collega – conclude Guida – cinque giorni di lavoro incessante. Cinque giorni di riflettori puntati sul nostro mondo: quello editoriale. Cinque giorni da capitalizzare, augurandosi che l’attenzione mediatica riguadagnata – oltre a quella dei visitatori e dei lettori – sia foriera di una crescita del mercato. Cinque giorni di raccordo e confronto per il Gruppo dei Piccoli editori, collettore delle istanze delle tante sigle e dei tanti progetti che fanno variegata e ricca la nostra offerta editoriale. Affinché i nostri cataloghi possano essere sempre più rappresentati, e con difficoltà via via minori, in tutti i canali di vendita. Pronti a incontrare l’interesse di un numero sempre crescente di lettori».

 

di Alessandra Rotondo


Questo è un articolo della newsletter di Più libri più liberi a cura del Giornale della Libreria, per consultarla clicca qui.