Se gli incontri della prima giornata del programma professionale di Più libri più liberi cercano di offrire una panoramica sulle problematiche commerciali e distributive del nostro settore, affrontate con un approccio anche internazionale, nella seconda giornata la proposta si diversifica su un più ampio set di temi.

Giovedì 7 dicembre si aprirà con un incontro dedicato al tema delle Politiche culturali europee a confronto (dalle 10.30 alle 11.20 in Aldus Room, piano mezzanino). Un momento di dialogo sull’argomento, visto da una prospettiva più ampia e internazionale: verranno approfondite le politiche istituzionali dei vari Paesi coinvolti e le risorse economiche impiegate, il ruolo che ricoprono le politiche culturali ed editoriali in particolare. Si parlerà di qual è il supporto all’internazionalizzazione, quali gli incentivi alla traduzione, che ruolo giocano i vari istituti di cultura all’estero. Politiche che svolgono un ruolo importante: da un lato nello sviluppo del mercato interno e nelle campagne di promozione della lettura locali, dall’altro nell’affermazione dei singoli Paesi all’estero. Considerando che i prodotti «culturali» rivestono un ruolo sempre più centrale nel costruire la narrazione di una nazione, investirci significa avere ritorni importanti su altre attività economiche e turistiche. Così come l’editoria – anche piccola e media – giova enormemente degli incentivi alle traduzioni (in entrata, ma anche in uscita), grazie ai quali ha saputo costruire fino a oggi i propri cataloghi.

Naturalmente, e non può essere che così, il tema «distribuzione» è uno dei fil rouge che attraversano le giornate della fiera. Se mercoledì 6 ci si concentrerà sull’analisi delle implicazioni più commerciali e di mercato, giovedì 7 ci si chiederà Come scelgo dove comprare un libro? (dalle 11.30 alle 12.20 in Aldus Room, piano mezzanino), soffermandosi sui cambiamenti nel comportamento di acquisto del pubblico. I lettori compiono delle precise scelte relativamente al canale e all’insegna ai quali rivolgersi per acquistare i libri. L’evoluzione dei format commerciali, il diffondersi dei social e dei nuovi device, hanno agito sui comportamenti tradizionalmente messi in atto dal lettore. Durante l’incontro, saranno forniti i dati risultanti da un’indagine realizzata nel settembre 2017 da Pepe Research: un primo quadro attraverso cui gli editori (piccoli, medi e grandi) possono riflettere sui canali nei quali allocare la propria offerta, ma altrettanto utile per i librai.

Ai cambiamenti nei comportamenti d’acquisto e di scelta dei canali corrisponde anche un cambiamento di gusti del pubblico, che si riflette nei cataloghi editoriali. Questo il tema affrontato nell’incontro Questione di genere. Come sono cambiati cataloghi e gusti dei lettori (dalle ore 12.30 alle 13.20 in Aldus Room, piano mezzanino). I generi dei libri cambiano e si evolvono, assecondando quello che è il loro ciclo di vita: spesso è proprio la piccola editoria a manifestarsi più ricettiva nei confronti dei bisogni del pubblico, come è successo nel caso del segmento bambini e ragazzi e nel graphic novel. Partendo da alcuni dati su come è cambiata la lettura per genere negli ultimi vent’anni, verranno prese in esame le trasformazioni in atto all’interno delle politiche editoriali, dei generi che sono oggi sempre meno identificabili e progressivamente meticciati tra varie forme di narrazione.

Pubblicare libri e costruire cataloghi sta diventando in questi anni una delle tante attività attorno cui si organizza il lavoro editoriale. Accanto, si stanno manifestando e stanno crescendo forme diverse di sfruttamento secondario del prodotto editoriale, a cominciare dal crescente interesse manifestato dal mondo cinematografico e delle serie tv. Ma gli editori immaginano che vendere i diritti a produttori cinematografici, televisivi o di videogiochi sia un’attività analoga alla vendita di diritti editoriali per la pubblicazione ai propri colleghi stranieri. In realtà, ciò che le altre industrie dei contenuti cercano non è un libro da tradurre in nuovo media, ma una storia da raccontare su una piattaforma tecnologica diversa, con l’ausilio di linguaggi diversi. L’incontro Vediamo libri e leggiamo film. Proporre diritti ai produttori cinematografici o televisivi è un’altra cosa (dalle 14.30 alle 15.20 in Aldus Room, piano mezzanino) parlerà di come mettere in comunicazione il nostro mondo con quello delle altre industrie creative interessate ad attingere dalle nostre storie e dai nostri contenuti. Gli argomenti affrontati in questa sede verranno approfonditidalle 15.30 alle 16.20, dietro registrazione da parte degli editori interessati. I curatori dell’incontro si renderanno disponibile, il giorno dopo, a incontri individuali più operativi.

Il convegno professionale che conclude la seconda giornata di Più libri è tutto proiettato sul futuro delle fiere e dei festival. E sulle strategie di coinvolgimento del lettore e del visitatore professionale che al loro interno possono essere attivate: grazie alla tecnologia ma non solo. Cosa accende le fiere del libro. Alla ricerca di format e servizi innovativi per fiere e festival (in collaborazione con ALDUS, il network europeo delle fiere del libro coordinato da Aie) si svolgerà dalle 15.30 alle 16.20, sempre in Aldus Room, piano mezzanino, illustrando come le fiere internazionali o i festival di settori diversi da quelli del libro sviluppano strategie di innovazione volte a conseguire un maggior coinvolgimento del pubblico dei visitatori o del pubblico professionale. La ricerca che verrà presentata e che costituirà la base della discussione del panel è stata realizzata in collaborazione con il corso Marketing culturale tenuto da Michela Addis dell’Università degli Studi Roma Tre.

L’autore: Redazione


Questo è un articolo della newsletter di Più libri più liberi a cura del Giornale della Libreria, per consultarla clicca qui.