Dove va l’Italia? AIE, in collaborazione con IE-Informazioni Editoriali e Nielsen, ha presentato per la prima volta online i dati sul mercato del libro da gennaio ad aprile 2020 e sull’impatto che ha avuto l’emergenza Covid-19 sulla produzione, sulle vendite, sui comportamenti dei clienti.
Il mondo del libro esce stravolto dalla crisi Covid-19: spariscono 8 milioni di copie vendute nei primi 4 mesi dell’anno con una perdita di fatturato pari a 134 milioni di euro nel solo settore della varia (fiction e non fiction) venduta nei canali trade. Intanto volano gli store online che adesso coprono quasi il 50% del mercato, ma resistono le librerie capaci di fidelizzare la clientela e che hanno risposto alla serrata obbligata con nuovi servizi di consegna a domicilio. È questo, in estrema sintesi, il quadro che restituisce l’analisi di AIE in collaborazione con Nielsen e IE-Informazioni Editoriali.
Quanto vale il mercato. Dopo un 2019 in netta crescita (+4,9% a valore e +3,3% come numero di copie rispetto all’anno precedente), la crisi Covid-19 gela il mercato italiano. Nelle prime 18 settimane dell’anno, secondo le stime Nielsen, il mercato dell’editoria di varia (fiction e non fiction) in librerie, store on line e grande distribuzione organizzata (Gdo) flette del 19,9% rispetto al 2019, con 362,6 milioni di vendite contro le 452,9 dell’anno precedente: una perdita netta di 90,3 milioni. Se però consideriamo anche le vendite fuori dai canali non monitorati dagli istituti di ricerca (cartolibrerie, vendite dirette, Fiere, librerie specialistiche e universitarie) la perdita sale a 134 milioni di euro. In calo pesante anche le copie, con una perdita di 8 milioni (primi quattro mesi).
Come cambiano i generi. Il calo delle vendite, suddiviso per generi, mostra la relativa tenuta del settore ragazzi (perde “solo” il 16,2%) e della non fiction specialistica (-11,3%), mentre la fiction perde il 22,9% e la non fiction generale il 23,4%.
Lo stop forzato alle novità. Su questi numeri pesa lo stop deciso dagli editori ai nuovi lanci in libreria nelle settimane più difficili della crisi, quelle con le librerie chiuse. Dal 9 marzo fino al 3 maggio, il calo delle novità è stato pari al 66,3%, ma se consideriamo solo i titoli gestiti dai grandi distributori nazionali (ALI, Messaggerie Libri e Mondadori) il crollo è pressoché totale: -91,1%. La crescita degli e-book sopperisce solo in parte: segnano nelle stesse settimane un +22,3% nel lancio delle novità.
Vola l’online, la resistenza delle librerie. Il lockdown ha messo le ali all’e-commerce in Italia. Vale per tutti i settori e il libro non fa eccezione: nelle prime 16 settimane dell’anno, gli store online raggiungono il 47% delle vendite di libri di varia, contro il 26,7% dell’anno precedente. Le librerie passano da 66,2% al 45,0%, stabile la Gdo al 7,3%. E, tuttavia, un’analisi più attenta dei dati ci mostra anche la straordinaria resistenza delle librerie più capaci di fidelizzare attraverso presentazioni e letture online i clienti e proporre vendite con consegne a domicilio. Secondo le elaborazioni di IE-Informazioni Editoriali basate sulle librerie del circuito Arianna, nelle settimane del lockdown (9 marzo-3 maggio) le librerie hanno perso, complessivamente, l’85% del fatturato. Ma questa percentuale è il risultato della media tra chi ha chiuso completamente (-100%), e quelle che invece hanno scelto di mantenere comunque un presidio con le vendite a domicilio, arrivando così a mantenere comunque un 29% rispetto al mercato dell’anno precedente, ovvero riducendo la perdita al 71%.
Il digitale stravolge il modo con cui leggiamo e consumiamo. I dati sulle abitudini di consumo e di lettura degli italiani, infine, ci dicono dei cambiamenti a lungo termine portati dalla crisi Covid-19. Sempre più lettori si rivolgono alla Rete sia per scegliere che per acquistare i libri preferiti. Nel 2019 il 16% dei frequentatori delle librerie a conduzione familiare acquistava solo o prevalentemente presso questi rivenditori: questa percentuale è scesa al 4%. Per quanto riguarda le librerie di catena, la stessa percentuale passa dal 40% al 29%. Al contrario, prima della crisi il 18% di chi acquistava sugli store online lo faceva solo su quel canale: adesso questa percentuale è passata al 42%. Se prima della crisi il 59% dei lettori acquistava sulla base di segnalazioni su blog, siti dedicati o social network, adesso quella percentuale è passata al 64%.
Il video della diretta e i materiali sono disponibili sul sito AIE a questo link.