Sono stati annunciati a Bruxelles i vincitori dell’European Union Prize for Literature 2019, il premio finanziato dall’Unione Europea per promuovere la ricchezza della narrativa contemporanea in Europa e la creatività dei suoi autori emergenti. L’edizione di quest’anno vede l’Italia tornare a partecipare, insieme ad altri 13 Paesi, e a portare nell’elenco dei premiati un suo autore. È Giovanni Dozzini il vincitore italiano, con il romanzo E Baboucar guidava la fila, pubblicato da Minimum Fax. Tra i premiati, una netta prevalenza di autrici: undici donne contro tre uomini, provenienti complessivamente da Austria, Finlandia, Francia, Ungheria, Georgia, Grecia, Irlanda, Lituania, Polonia, Romania, Slovacchia, Ucraina e Regno Unito (qui l’elenco completo dei premiati).
A scegliere il nome di Dozzini come vincitore italiano è stata una giuria tutta al femminile, composta da Barbara Hoepli, presidente della casa editrice Hoepli, Annamaria Malato, presidente di Più libri più liberi e vicepresidente del Gruppo Piccoli Editori dell’Aie, Anna Rottensteiner, direttrice della Casa della Letteratura di Innsbruck e Alessia Rastelli, giornalista del «Corriere della Sera».
«Sono felicissima di contribuire con EUPL alla circolazione delle idee attraverso i confini nazionali e di promuovere la traduzione degli autori italiani all’estero – ha commentato Barbara Hoepli, presidente della giuria italiana –. Dozzini ha meritato questo premio perché ha saputo affrontare con particolare sensibilità un tema attuale e che ci coinvolge tutti». Il romanzo vincitore affronta infatti il tema delle migrazioni, raccontando la storia di quattro richiedenti asilo arrivati in Italia dopo un lungo viaggio attraverso l’Africa e il Mediterraneo, soffermandosi sulle emozioni e le paure che li hanno accompagnati, tra la speranza che la loro richiesta venga accolta e l’ansia invece di essere respinti.
Un libro che affronta tematiche ogni giorno più stringenti, quindi, e in grado di suscitare l’interesse non solo del pubblico italiano ma anche internazionale. Che l’editoria italiana stia conquistando anno dopo anno un’attenzione crescente all’estero – grazie alla qualità dei suoi autori e delle opere pubblicate – risulta evidente anche dai dati relativi alla vendita di diritti di edizione di titoli italiani a case editrici straniere. L’anno scorso infatti sono state vendute sul mercato internazionale 7.883 opere, con un +9,0% rispetto al 2017 e addirittura un +48,8% rispetto al 2014.
Quella di quest’anno non è la prima esperienza dell’Italia all’EUPL: il nostro Paese ha partecipato già alle edizioni del 2015, del 2013 e del 2009 con le vittorie rispettivamente di Lorenzo Amurri per l’opera Apnea, di Emanuele Trevi con Qualcosa di scritto e di Daniele del Giudice con Orizzonte mobile.
L’European Union Prize for Literature è finanziato dal Programma Europa Creativa (2014-2020) dell’Unione Europea, che ha stanziato 1,46 miliardi di euro per promuovere la circolazione internazionale e la traduzione di 4.500 opere letterarie. Due le caratteristiche principali del concorso: il premio del valore economico di 5.000 euro e l’opportunità di promuovere l’opera a livello internazionale con il supporto di tutti gli enti che la Commissione Europea coinvolge nel coordinamento dell’iniziativa.