Presentazione del libro IBRA di Stefano Tofani
Intervengono l'autore, Elena Zizioli, Giulia Franchi, Patrizia Garista e Sofia Montecchi
A cura di Anicia Edizioni
Incontro su prenotazione per bambini da 7 anni in su
L’ennesimo sbarco di migranti a Lampedusa, dei bambini che muoiono in mare. Possibile che Michele, le sue amiche e i suoi amici non ci abbiano mai fatto caso? Troppo presi a fare tuffi e a giocare a pallone? Possibile soprattutto che sia una cosa normale? È un brutto sogno a catapultare di colpo Michele in questa dura realtà, che non aveva mai davvero notato. Forse perché ci sei abituato, fa parte del tuo mondo, e anche se a volte senti parlare di sbarchi finiti male, è come sentir parlare la nonna dei malanni. Da quel momento in poi le cose non saranno più come prima. Con la curiosità, l’ostinazione e il candore dei ragazzini cercherà di capire e di fare qualcosa per risolvere questa ingiustizia. Soprattutto dopo aver visto dei coetanei che giocano a calcio dentro il Centro di Accoglienza. Un racconto dove l’immigrazione è vista attraverso gli occhi dei bambini, per i quali l’altro è prima di tutto un potenziale amico, un compagno di giochi.
Presentazione del libro IBRA di Stefano Tofani
Intervengono l'autore, Elena Zizioli, Giulia Franchi, Patrizia Garista e Sofia Montecchi
A cura di Anicia Edizioni
Incontro su prenotazione per bambini da 7 anni in su
L’ennesimo sbarco di migranti a Lampedusa, dei bambini che muoiono in mare. Possibile che Michele, le sue amiche e i suoi amici non ci abbiano mai fatto caso? Troppo presi a fare tuffi e a giocare a pallone? Possibile soprattutto che sia una cosa normale? È un brutto sogno a catapultare di colpo Michele in questa dura realtà, che non aveva mai davvero notato. Forse perché ci sei abituato, fa parte del tuo mondo, e anche se a volte senti parlare di sbarchi finiti male, è come sentir parlare la nonna dei malanni. Da quel momento in poi le cose non saranno più come prima. Con la curiosità, l’ostinazione e il candore dei ragazzini cercherà di capire e di fare qualcosa per risolvere questa ingiustizia. Soprattutto dopo aver visto dei coetanei che giocano a calcio dentro il Centro di Accoglienza. Un racconto dove l’immigrazione è vista attraverso gli occhi dei bambini, per i quali l’altro è prima di tutto un potenziale amico, un compagno di giochi.