Presentazione del progetto
Sacred crossing: dove gli dei parlano di Monika Bulaj
Intervengono la fotografa e Alessandra Mauro
A cura di Contrasto e Più libri più liberi
Frutto dei lunghi viaggi nei quali l’autrice ha attraversato i Paesi del mondo in cui le religioni convivono, Sacred crossings è il progetto di Monika Bulaj che presenterà in dialogo con Alessandra Mauro, direttore editoriale di Contrasto. Un percorso tra parole e immagini attraverso le ultime oasi d’incontro tra le fedi, le zone franche in cui ebrei, musulmani e cristiani pregano insieme o insieme ricostruiscono monasteri distrutti dalle guerre, terre di promiscuità e sincretismo millenari, scomodi ai predicatori dello scontro di civiltà, luoghi dove la catena delle vendette si rompe, dove si mangiano le stesse pietanze, si intonano gli stessi canti, si fanno gli stessi gesti. Un mondo parallelo e poco raccontato che va dall’Asia centrale all’America Latina, dalle Russie al Medio Oriente, e restituisce attraverso immagini evocative a colori e in bianco e nero la bellezza che risiede nella contaminazione, i riti dionisiaci dei musulmani del Magreb, il pianto dei morti nei Balcani, i pellegrinaggi nel fango degli Urali, l’evocazione degli dèi in esilio oltremare, sulla rotta degli “scafisti” di un tempo, a Haiti e Cuba, dove la forza spirituale della madre terra diventa rito vudù, santeria, rap mistico, samba, epitalamio e mistero.
Le fotografie realizzate da Monika Bulaj mostrano tutto il suo ingegno multiforme, la sensibilità per l’alterità dell’antropologa, l’istinto della testimonianza della cronista e il gusto del racconto della scrittrice
Presentazione del progetto
Sacred crossing: dove gli dei parlano di Monika Bulaj
Intervengono la fotografa e Alessandra Mauro
A cura di Contrasto e Più libri più liberi
Frutto dei lunghi viaggi nei quali l’autrice ha attraversato i Paesi del mondo in cui le religioni convivono, Sacred crossings è il progetto di Monika Bulaj che presenterà in dialogo con Alessandra Mauro, direttore editoriale di Contrasto. Un percorso tra parole e immagini attraverso le ultime oasi d’incontro tra le fedi, le zone franche in cui ebrei, musulmani e cristiani pregano insieme o insieme ricostruiscono monasteri distrutti dalle guerre, terre di promiscuità e sincretismo millenari, scomodi ai predicatori dello scontro di civiltà, luoghi dove la catena delle vendette si rompe, dove si mangiano le stesse pietanze, si intonano gli stessi canti, si fanno gli stessi gesti. Un mondo parallelo e poco raccontato che va dall’Asia centrale all’America Latina, dalle Russie al Medio Oriente, e restituisce attraverso immagini evocative a colori e in bianco e nero la bellezza che risiede nella contaminazione, i riti dionisiaci dei musulmani del Magreb, il pianto dei morti nei Balcani, i pellegrinaggi nel fango degli Urali, l’evocazione degli dèi in esilio oltremare, sulla rotta degli “scafisti” di un tempo, a Haiti e Cuba, dove la forza spirituale della madre terra diventa rito vudù, santeria, rap mistico, samba, epitalamio e mistero.
Le fotografie realizzate da Monika Bulaj mostrano tutto il suo ingegno multiforme, la sensibilità per l’alterità dell’antropologa, l’istinto della testimonianza della cronista e il gusto del racconto della scrittrice