Intervengono Massimo Arcangeli, Simona Mambrini e Ilaria Piperno
A cura di Strade
Quale traduttore non si è trovato ad avere a che fare con parole che esistono in una lingua e mancano invece in un’altra? Parole che esprimono un concetto, un’idea, un modo di essere o di pensare, una cosa concreta o astratta? Ogni lingua presenta dei “buchi”, delle “lacune” che il traduttore è chiamato a colmare in qualche modo per poter tradurre una parola o un concetto da una lingua all’altra. Come comportarsi allora in questi casi? Cedere a un prestito? Creare un neologismo? Ricorrere a una perifrasi? Tradurre “letteralmente”? Grazie al coinvolgimento dei traduttori di Qwerty e di StradeLab, un incontro-confronto su uno dei temi più spinosi e interessanti della traduzione.
Intervengono Massimo Arcangeli, Simona Mambrini e Ilaria Piperno
A cura di Strade
Quale traduttore non si è trovato ad avere a che fare con parole che esistono in una lingua e mancano invece in un’altra? Parole che esprimono un concetto, un’idea, un modo di essere o di pensare, una cosa concreta o astratta? Ogni lingua presenta dei “buchi”, delle “lacune” che il traduttore è chiamato a colmare in qualche modo per poter tradurre una parola o un concetto da una lingua all’altra. Come comportarsi allora in questi casi? Cedere a un prestito? Creare un neologismo? Ricorrere a una perifrasi? Tradurre “letteralmente”? Grazie al coinvolgimento dei traduttori di Qwerty e di StradeLab, un incontro-confronto su uno dei temi più spinosi e interessanti della traduzione.