Pubblicato il Rapporto sullo stato dell’editoria in Italia realizzato dall’Associazione Italiana Editori in collaborazione con Bologna Children’s Book Fair, BolognaBookPlus e Bologna Fiere.

Il mercato del libro nel 2020, con un fatturato di 3,056 miliardi di euro, chiude in sostanziale parità rispetto all’anno precedente mostrando la grande resilienza dell’editoria italiana. Nel dato è compreso, oltre il mercato di varia (libri a stampa e digitali di fiction e non fiction venduti nelle librerie fisiche e online e nella grande distribuzione), il comparto educativo, il professionale (libri, ebook, banche dati e servizi Internet), l’export di libri, ecc.

Da segnalare la crescita del digitale e delle librerie online: le vendite degli e-book aumentano del 37% e del 94% quelle degli audiolibri, la lettura e l’ascolto digitale valgono insieme il 7,4% del mercato contro il 5,3% dell’anno precedente, mentre le librerie online passano in un anno dal 27% del mercato di varia al 43%.

Confermata, nonostante le difficoltà dovute alla pandemia, la sempre più importante proiezione all’estero, con export in crescita dello 0,2%. Battuta d’arresto, invece, per l’import: sono state 9.127 le opere di autori stranieri acquistate dagli editori italiani, in calo del 5,4%, flessione che va comunque commisurata alla più generale riduzione dei titoli pubblicati durante l’anno. Sul lungo periodo, si conferma il trend che porta verso il pareggio tra esportazioni e importazioni (ad oggi più numerose): negli ultimi 19 anni le prime sono cresciute a un tasso medio annuo del 19,9%, le seconde del 4,3%.

La pandemia ha altresì portato a profonde trasformazioni del settore sia sul lato distributivo – con la crescita dei canali online – che sulla produzione, con l’affermarsi dei prodotti digitali e un ruolo sempre più rilevante del catalogo rispetto alle novità.