Le misure di contenimento del Covid-19 hanno reso necessaria, com’è noto, la cancellazione di molte fiere ed eventi del libro in Europa e nel mondo. Una soluzione che – per quanto indispensabile – non può che preoccupare molti agenti letterari, editori e professionisti della galassia editoriale.

Le fiere internazionali, d’altronde, sono il polo principale per l’import-export editoriale: luoghi d’incontro e di scambio che permettono a idee, libri e storie di fluire da un’editoria nazionale a un’altra. Con risvolti significativi tanto dal punto di vista economico quanto da quello culturale e di ampliamento dei reciproci orizzonti.

Poiché i professionisti del nostro settore non saranno in grado d’interagire di persona per i prossimi mesi, non potranno mostrare i loro cataloghi delle novità ed esplorare quelli altrui, né potranno sedersi attorno a un tavolo per negoziare l’acquisto dei diritti o la vendita di licenze e property, la piattaforma Publica.la ha deciso di offrire gratuitamente le proprie funzionalità e i propri servizi a chi ne farà richiesta, contribuendo così al sostegno del comparto editoriale in un momento di grande crisi.

Nato a Buenos Aires da un team che in precedenza aveva guidato progetti didattici e di ricerca per conto della Fondazione Mozilla in America Latina, Publica è un servizio che consente a chi lavora con i contenuti editoriali di pubblicarli, condividerli e commercializzarli online mantenendo la piena titolarità sui diritti dell’opera e il pieno controllo sul marchio, la resa e l’esperienza di fruizione: dalla relazione con i clienti, ai prezzi, al modello di accesso al contenuto.

Publica.la ha deciso in questi giorni di offrire agli editori e alle organizzazioni fieristiche il libero accesso alla sua piattaforma, per facilitare la condivisione dei cataloghi e l’internazionalizzazione del settore ai tempi del distanziamento sociale e delle restrizioni di viaggio.

Editori, agenti letterari, riviste o istituzioni potranno – facendone richiesta – creare il proprio catalogo virtuale personalizzato, per presentare al meglio i propri titoli, siano essi digitali, cartacei o audio. Una volta creato (l’interfaccia del servizio è molto intuitiva e non richiede competenze di programmazione informatica) il catalogo viene pubblicato sulla piattaforma e reso raggiungibile a un direct link da condividere con i potenziali clienti.

La consultazione avverrà direttamente sulla piattaforma, attraverso un lettore ottimizzato e accessibile da ogni dispositivo fisso o mobile, che consente anche di creare annotazioni, trasformare il testo in parlato, tradurre automaticamente in dozzine di lingue e tante altre funzionalità. Pur non gestendo la parte di negoziazione, vero culmine del processo di scambio dei diritti editoriali, può comunque rappresentare uno strumento molto utile. Uno dei tanti che, da ogni angolo del pianeta, il settore editoriale si sta ingegnando a immaginare e a porre in essere per continuare nel migliore dei modi possibili il proprio lavoro.

di Alessandra Rotondo


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