La quindicesima edizione di Più libri più liberi si è aperta questa mattina con il saluto delle autorità, che hanno fornito una visione d’insieme del mondo della piccola e media editoria italiana. Fabio Del Giudice, Presidente di Più libri più liberi, ha ringraziato i partecipanti ricordando il ruolo fondamentale della piccola e media editoria nella filiera del libro.
Antonio Monaco, Presidente del Gruppo Piccoli Editori dell’AIE, ha definito le caratteristiche della fiera: «Più libri più liberi ha creato un modello che ha mostrato come sia possibile valorizzare le diversità delle proposte editoriali italiane e offrire contemporaneamente le proposte di scambio professionale per tutta la filiera del libro. È stato un motore di sviluppo culturale per la città di Roma e ha dato un segnale forte di come la piccola e media editoria sia protagonista della scena italiana. Dall’anno scorso a quest’anno si contano 5 mila nuovi titoli, la metà dei libri pubblicati in Italia, con un fatturato di 300 milioni di euro che rappresentano ¼ dell’editoria».
Romano Montroni, presidente del Centro per il libro e la lettura, raccoglie i pensieri di Antonio Monaco e continua: «5 mila novità sono tante. Se ci pensate, una fiera del libro dovrebbe essere un luogo dove frequentare il noto e sperimentare il nuovo: far conoscere la cultura e produrre. Un contesto fatto di punti fermi e innovazione, la vera chiave di lettura di situazioni differenti in un racconto che svela la contemporaneità e il principio secondo il quale senza lettura non può esserci cultura».
#sonotuttestorie è una narrazione del mondo in grado di generare una narrazione sulla vita. Fucina di pensiero e discussione rispetto ai temi che interessano i vari professionisti, momento di incontro per addetti ai lavori, Più Libri più Liberi permette di mettere in mostra pregi e difetti di un sistema in mutamento, punto di riferimento, dialogo e scambio.
Il 2016 si configura come un anno di ripresa, lenta e difficile, che tuttavia mostra segnali positivi: i piccoli editori aumentano il loro peso, le librerie indipendenti e i lettori aumentano. Intraprendere una nuova fase di crescita economica e civile è un compito che deve essere svolta in modo unitario da parte di enti e associazioni. Leggere riguarda tutta la società e vive della collaborazione di tante forze, come sottolinea Montroni: «Bisogna sviluppare una coscienza comune per vincere insieme una battaglia che ci riguarda tutti da molto vicino come come individui e collettività. Ezio Raimondi, grande italianista, diceva: leggendo ci si può sentire a occhi aperti immersi un sogno più vivo della realtà circostante».
«Sono molto felice di essere qui a inaugurare questa festa dei libri, dei lettori e degli editori, dei ragazzi, delle scuole, dei bambini e delle famiglie curiose – ha affermato Lidia Ravera, Assessore alla Cultura e Politiche Giovanili della Regione Lazio – Cammineremo in stato di grazia, comprendo romanzi e quaderni, perché leggere fa venire voglia di scrivere e non solo: leggendo puoi rispecchiarti nelle vite degli altri e in questa frase di transizione che eccita e fa paura. Avere in mano un sacchetto pieno di libri è come vestire un’armatura: ci fa sentire più forti e attrezzati a sopravvivere. Qui potrete trovare i libri imprevedibili, quelli che nessuno conosce, autori nuovi, magari giovani, letterature di paesi ancora da scoprire. La cultura è un volano di sviluppo, uno strumento per far ripartire l’economia e trovare posto di lavoro. Questo è il luogo giusto per dimostrare che è possibile ripartire e andare avanti, partendo dalla necessità inalienabili di essere nutrito di cultura. Quando vengo qua ho la sensazione che il numero di lettori si è allargata, magari è solo una sensazione, ma è una bella sensazione!».
La parola passa a Luca Bergamo, Assessore alla Cultura di Roma, che ribadisce l’importanza di Più libri più liberi: «Questa manifestazione è la più importante della città, che è la capitale del Paese, per una serie di ragioni: stiamo vivendo un periodo storico molto difficile, una transizione epocale. Per la nostra parte del mondo finisce la nostra centralità nel mondo, i giovani hanno difficoltà di fare proiezioni in avanti. Ci vuole un grande investimento politico per creare esperienze che singolarmente o collettivamente sviluppino attitudini culturali, in spazi urbani sempre più confusi. Questo posto assume tutti gli elementi di questo ragionamento».
Federico Motta, Presidente Aie, ringrazia i suoi colleghi e amici editori per aver creato questa manifestazione: «In questo paese dove mancano riferimenti e certezze, Più libri più liberi è un punto di riferimento. Ringrazio le istituzioni che ci supportano e aiutano, noi continueremo a investire per rendere questa manifestazione sempre più bella. Questa è la casa degli editori italiani, con cui creare patrimoni culturali ed economici».
Antimo Cesaro, Sottosegretario di Stato al Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, ricorda: «Circa il 46% delle persone sopra ai 6 anni legge un libro all’anno. Nel mezzogiorno il dato scende al 28%. Sono dati che ci stimolano a promuovere un’editoria in logica qualitativa e in ottica civile e politica nel senso più alto del termine. Delle 60 mila novità editoriali solo 3 mila arrivano in libreria. Qui ci sono 378 espositori, si succederanno oltre 300 eventi con un coinvolgimento di circa 53 mila persone e la maggior parte sono ragazzi. La piccola editoria può fare molto per la crescita culturale, politica e anche economica dell’Italia. Più libri più liberi richiama alla dimensione civile, al concetto di libertà: la cultura consente l’ascensore sociale e l’emancipazione intellettuale di cui abbiamo bisogno».