Il seme di Edicola Ediciones matura in un’edicola – il nome è un omaggio – di Ortona (Abruzzo) che appartiene alla famiglia Primavera da più di 100 anni. Ma germoglia in Cile, nel 2013, come progetto di tesi del master in Editoria dell’Università Diego Portales e Pompeu Fabra. «Vivevo qui da anni, ormai, e facevo fatica a trovare libri da leggere in italiano. Con un po’ di presunzione mi sono detto “potrei farli io”» racconta Paolo Primavera, che ha fondato la casa editrice e oggi la gestisce con Alice Rifelli.
«Fin dall’inizio abbiamo pensato a Edicola come a un piccolo ponte da costruire tra due culture, quella italiana e quella cilena. Siamo partiti con una collana di racconti e pian piano abbiamo ampliato la nostra offerta editoriale ai romanzi, le poesie e i libri illustrati». Linguisticamente, la casa editrice si muove tra l’italiano e il castigliano. «I cataloghi per i due Paesi sono diversi – precisa Alice – e anche dal punto di vista amministrativo le due realtà sono abbastanza autonome. Naturalmente può capitarci di proporre un’opera, un autore in entrambi. Ma di solito le scelte sono distinte: sia per precise valutazioni commerciali che per necessità, poiché non sempre disponiamo dei diritti per entrambe le lingue».
Garibaldina, a cavallo tra due mondi, Edicola ha la possibilità (e la necessità) di confrontarsi con due panorami editoriali. Secondo Alice «i punti di contatto tra Italia e Cile sono diversi: sicuramente la strutturazione del mercato, la polarizzazione tra grandi gruppi e case editrici indipendenti. E anche la composizione del pubblico dei lettori che, nonostante parta da una base numericamente diversa [l’Italia ha 60 milioni di abitanti, il Cile meno di 18] è confrontabile, poiché rappresenta per entrambi i Paesi uno zoccolo duro volumetricamente esiguo rispetto al resto della popolazione». Così come a essere confrontabile è la passione dei lettori «veri»: «l’attenzione alla qualità e all’innovazione, alla ricerca. L’apprezzamento che manifestano nei confronti del catalogo, l’amore per il libro anche come oggetto, per la sua bellezza e i suoi dettagli».
Un tipo di pubblico che nelle fiere, nei saloni, nelle manifestazioni del libro si incontra più che altrove. «Ne frequentiamo quante più possibili – precisa Alice – sia in Italia che in Cile, compatibilmente con il nostro calendario che ci porta a vivere sei mesi qui e sei lì». Oltre ai lettori – curiosi, interessati, pieni di domande – le manifestazioni del libro agevolano l’incontro con il pubblico di filiera: «come i librai, per esempio, quelli che ancora non conoscono la tua casa editrice o quelli che cercano l’opportunità per confrontarsi meglio con te e con il tuo catalogo. Ma anche con i blogger, con i giornalisti… sono momenti che affiancano alle vendite la possibilità di stringere relazioni, di aprire porte».
«Soprattutto nei saloni “indipendenti” – aggiunge Paolo – quello che viene favorito è il contatto tra editori, tra colleghi. E la possibilità di condividere esperienze, confrontarsi su temi comuni, approfondire la conoscenza dei rispettivi cataloghi e autori». In Cile, Edicola Ediciones partecipa principalmente a due manifestazioni: la Primavera del libro e la Fiera internazionale del libro di Santiago, più il Salone internazionale di Guadalajara, in Messico. «Ma la manifestazione alla quale siamo particolarmente legati è La furia del libro» racconta Paolo. «È organizzata da Galo Ghigliotto della Editorial Cuneta e si contraddistingue per due fattori molto importanti: l’ingresso gratuito per il pubblico e un costo molto esiguo per gli editori che partecipano».
Un altro ambito che impegna molto Edicola Ediciones è il rapporto con le scuole: con libri e attività da portare in classe e mettere al centro di un processo che punta tanto alla promozione della lettura quanto alla valorizzazione della differenza culturale. «Edicola lavora con le scuole su due fronti» racconta Alice. «Da una parte con progetti di interculturalità, dall’altra, grazie all’intermediazione accorta e appassionata degli insegnanti, facciamo “lavorare” gli studenti sui nostri testi».
In particolare, da tre anni la casa editrice porta nelle scuole di Portomaggiore (Emilia Romagna) alcuniillustratori cileni: a ciascuno è affidata una classe (dalla scuola dell’infanzia fino alle medie) su attività legate all’arte, al disegno, al linguaggio. L’obiettivo è far dialogare due culture, con la speranza di avvicinare ciò che è lontano e combattere la paura della diversità. A fine mese, invece, Alice e Paolo visiteranno una scuola di Vasto a compimento del percorso che i ragazzi hanno fatto sotto la guida dell’insegnante: la traduzione dallo spagnolo all’italiano di Regno animale di Gabriela Mistral, che fa già parte del catalogo della casa editrice. Oppure, sempre come culmine di un percorso che ha al centro il libro, viene organizzato l’incontro tra lo scrittore e gli studenti. «Ed è una grande piacere sentirli rivolgere le loro domande direttamente all’autore, soddisfare nei suoi racconti le loro curiosità».
«In generale – conclude Paolo – il Cile ci ha insegnato che come editori bisogna decidere da che parte stare: alimentare il problema o lavorare alla soluzione? Noi abbiamo optato per quello che ci piace definire “un ritorno sulle strade”: parlare con i nostri lettori, cercare un contatto diretto soprattutto con i più giovani, avvicinarli ai libri. Avere un impatto, una funzione anche sociale».
Questo è un articolo della newsletter di Più libri più liberi a cura del Giornale della Libreria, per consultarla clicca qui.